ROSALIA LOMBARDO: LA BAMBINA MUMMIFICATA CHE APRE GLI OCCHI

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L’articolo con la breve analisi, che smentiva il miracolo (articolo del 14 giugno 2014) che sarebbe avvenuto presso le Catacombe dei monaci cappuccini di Palermo, dove la mummia di una bambina (Rosalia Lombardo) avrebbe sbattuto le palpebre. Notizia che in realtà ha avuto origine in una località sudamericana e non qui a Palermo.

Circola da giorni una notizia, che come spesso accade ha fatto il giro del Mondo passando dal sud America, dove si è trasformata, ed è tornata in Italia con un mistero da risolvere e storie ai confini della realtà. Questa volta si tratta della piccola Rosalia Lombardo, mia concittadina palermitana, residente nelle catacombe post peste della città di Palermo. Questa bambina di due anni, fu imbalsamata alla sua morte dal padre, che con questo gesto l’ha voluta conservare per sempre come fosse addormentata. Questo avveniva nel 1920, da allora il metodo di conservazione rimase un segreto fino a pochi anni fa quando un incendio ruppe la teca e causo la degenerazione della mummia. Oggi il mistero vuole che la bimba durante il dì apra gli occhi e la notte li chiuda; qui la prima contraddizione che a seconda della fonte inverte le due fasi del giorno. Le foto della bimba che vengono mostrate riguardano poi due periodi diversi e distanti molti anni, quelle con gli occhi chiusi sono infatti antecedenti all’incendio (che rompendo la teca accelerò il disfacimento e la putrefazione), quindi l’effetto degli occhi socchiusi (o come qualcuno sostiene aperti), è dovuto soltanto alla disidratazione post incendio che ha lasciato gli occhi semi aperti. Niente miracoli e niente misteri.
Rosalia Lombardo
L’INDAGINE ESEGUITA TRA LE CATACOMBE E LE FOTO RIPORTATE NEL WEB
A seguire l’indagine scritta sottoforma di articolo in data 20 giugno 2014 e la foto del biglietto d’ingresso alla catacombe che dimostra la mia presenza sul posto (la bambina in oggetto non è fotografabile per diversi motivi, tra cui anche tecnici).

Qualche giorno fa, ho pubblicato un articolo che smentiva il miracolo della bambina di Palermo “Rosalia Lombardo” (che fu imbalsamata dal padre con una tecnica segreta alla sua morte nel periodo del colera). La bambina è custodita nelle catacombe dei cappuccini e si danneggiò in seguito ad un incendio avvenuto pochi anni fa, in cui si ruppe la teca di vetro per l’eccessivo calore danneggiando irreparabilmente il corpo (fino ad allora mummificato tanto perfettamente da sembrare soltanto addormentata).
Da qualche settimana sta facendo il giro del mondo la notizia secondo cui un miracolo la vedrebbe come protagonista palermitana che apre e chiude gli occhi in continuazione, che esisterebbero filmati che lo dimostrano e che questa azione avverrebbe nell’arco di pochi minuti o addirittura secondi.
Già nel precedente articolo avevo sottolineato che la leggenda-miracolo (perché di questo si tratta) non era vera ed aveva una spiegazione logica nel fatto che le foto in analisi che la vedono con gli occhi aperti, sono successive all’incendio, quelle con gli occhi chiusi sono invece precedenti, spiegavo anche, che a mio avviso, questo avrebbe una spiegazione logica nel fatto, che i tessuti biologici morti deterioratisi dopo l’incendio, seccandosi hanno fatto ritirare la pelle delle palpebre dando l’effetto di semi apertura degli occhi.
Poi un articolo su un quotidiano famoso italiano mi ha messo un piccolo dubbio, in esso si faceva vedere un video che non aggiungeva nulla di nuovo, ed una foto di confronto in cui si vede la piccola Rosalia (che aveva due anni alla morte) dopo l’incendio con gli occhi ancora più aperti di quella precedente.
Stamattina (20 giugno 2014) mi sono quindi recato dai cappuccini ed ho pagato il biglietto di 3 euro per entrare nelle catacombe (che conosco abbastanza bene) munito di fotocamera digitale per documentare il tutto, dopo aver scattato 5 foto senza flash mi hanno intimato di non fare altre foto perché vige il divieto e mi hanno richiamato più volte per via interfono ed una pure di presenza, per via delle telecamere di osservazione che proprio dopo l’incendio doloso controllano tutto, visto che Rosalia si trova praticamente nel punto più lontano e controllato delle catacombe è stato praticamente impossibile fotografarla.
A parte la miriade di morti appesi, dentro bare, urne, teche, la vista orribile del colatoio e dell’imbalsamatoio, ecc.. la cosa più interessante erano la moltitudine di giovani turiste russe, francesi, tedesche e inglesi (tutte bellissime e sorridenti) che erano un ottima distrazione da quel paesaggio macabro. Il motivo per cui non si possono fare le foto, è perché si tratta di un cimitero e bisogna aver rispetto dei morti, ma qui dissento totalmente perché le catacombe non lo sono affatto non quelle di questo periodo storico, sono infatti un’esposizione di corpi mummificati, ed aggiungo oggi sfruttati per fare soldi con i turisti, a cui non permettono poi di documentare il tutto, non voglio dire il motivo di questo in questa sede per non essere troppo polemico.
Dopo aver cercato la bambina ed aver fatto ben tre giri non la trovavo ancora -nonostante ci fossi passato accanto- perché spostata dalla sua sede e chiusa dentro una scura e cupa teca senza alcun segnale che la indica (l’unico segnale che ne parla è messo all’incrocio dei corridoi e non ha una freccia che indica il posto). Quando l’ho trovata finalmente ho dovuto fare uno sforzo incredibile per vederla, data la posizione e la chiusura dentro questa teca (la teca ha i vetri leggermente oscurati e la controluce esterna ne impedisce una buona visuale), poi mi sono accorto che dopo l’incendio la teca originale non è stata rimossa, ma è stata chiusa dentro un sacco ermetico per la conserva dei reperti, a sua volta chiuso nella teca scura. Ho osservato Rosalia per parecchi minuti ma nessun miracolo era visibile, gli occhi sono aperti quasi del tutto e non si muovono, è probabile che le foto usate dal quotidiano italiano siano entrambe fatte dopo l’incendio, ma una prima della chiusura ermetica della teca, ed una dopo la chiusura, cosa che spiega il fatto che nei giorni in cui era rotta, prima che intervenissero a sigillarla, il deterioramento ha proseguito inesorabilmente.
Mi spiace quindi deludere chi credeva nel miracolo, ma debbo aggiungere anche un’altra cosa; gli stessi impiegati e i monaci cappuccini non sanno nulla di questa storia, che in verità da mie ricerche personali sembra essere nata in Sud America e nemmeno in Italia. Occhio quindi alle fregature che si prendono in rete quando si riportano notizie miracolose senza aver appurato.

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